San Gerolamo morto sorretto dagli angeli
- Nr. inventario :
- AGIATI_0001
- Nr. inventario precedente :
- 15a oppure 18/230
- PIN :
- 1117
- Autore :
- Ignoto da Cornelis Cort da Bernardino Passeri
- Cronologia :
- XVII secolo (?)
- Fondo :
- Fondo antico
- Tecnica :
- Incisione a bulino
- Misure (base x altezza) :
- 27,3 x 21,3
- Misure con cornice (base x altezza) :
- 37,2 x 42,2
- Iscrizioni sul fronte coeve :
- Iscrizioni sul retro coeve :
- Iscrizioni sul fronte postume :
- Iscrizioni sul retro postume :
- Acquisizione :
- Notizie storico-critiche
- Bibliografia
- Mostre ed esposizioni pubbliche
- Assenti
- Assenti
- Assenti
- Assenti
- 1902, lascito Fogolari (?)
L'opera ritrae il corpo di san Gerolamo, defunto, sorretto da un trittico di angeli, entro un'ambientazione naturale in cui spiccano gli attributi tipici del santo, come il cappello cardinalizio appeso ad un ramo e due leoni in basso.
Si tratta di una derivazione da una famosa tela di Bernardino Passeri (1540-1588), oggi conservata presso il Fogg Museum di Cambridge, Massachusetts (USA). Dall'opera venne tratta una stampa nel 1577 ad opera dell'incisore olandese Cornelis Cort (1530-1578), le cui copie si conservano in diversi musei tra cui anche presso il National Museum di Budapest (https://www.mfab.hu/artworks/13924/).
Rispetto all'esemplare citato, però, la stampa conservata nelle collezioni accademiche presenta delle diversità: assente è la riga inferiore, che riporta il testo che chiarisce l'iconografia, così anche le firme di inventore, incisore e editore. Evidentemente si tratta di una ristampa del soggetto, in cui le parti indicate sono state mascherate, probabilmente già nel XVII secolo.
Probabilmente l'opera giunse in Accademia nel 1902 come lascito di Gaetano Fogolari: in quell'anno la vedova Fanny lasciò all'Accademia "varie incisioni", tra cui potrebbe esserci la presente.
Si tratta di una derivazione da una famosa tela di Bernardino Passeri (1540-1588), oggi conservata presso il Fogg Museum di Cambridge, Massachusetts (USA). Dall'opera venne tratta una stampa nel 1577 ad opera dell'incisore olandese Cornelis Cort (1530-1578), le cui copie si conservano in diversi musei tra cui anche presso il National Museum di Budapest (https://www.mfab.hu/artworks/13924/).
Rispetto all'esemplare citato, però, la stampa conservata nelle collezioni accademiche presenta delle diversità: assente è la riga inferiore, che riporta il testo che chiarisce l'iconografia, così anche le firme di inventore, incisore e editore. Evidentemente si tratta di una ristampa del soggetto, in cui le parti indicate sono state mascherate, probabilmente già nel XVII secolo.
Probabilmente l'opera giunse in Accademia nel 1902 come lascito di Gaetano Fogolari: in quell'anno la vedova Fanny lasciò all'Accademia "varie incisioni", tra cui potrebbe esserci la presente.
- G. Zandonati, Il patrimonio artistico dell'Accademia degli Agiati, in «Atti dell'Accademia roveretana degli Agiati», CCXLI, 1991, pp. 151-154: 152.
- Opera mai esposta in mostre