Ritratto di Augusta d'Atri (detta Mimina)
- Nr. inventario :
- AGIATI_0553
- Nr. inventario precedente :
- Assente
- PIN :
- Assente
- Autore :
- Vittorio Casetti
- Cronologia :
- 1925
- Fondo :
- Donazioni Rapuzzi-Leonardi-Casetti
- Tecnica :
- Olio su tavola
- Misure (base x altezza) :
- x
- Misure con cornice (base x altezza) :
- 25,7 x 46
- Iscrizioni sul fronte coeve :
- Iscrizioni sul retro coeve :
- Iscrizioni sul fronte postume :
- Iscrizioni sul retro postume :
- Acquisizione :
- Notizie storico-critiche
- Bibliografia
- Mostre ed esposizioni pubbliche
- Assenti
- Mimina d'Atri (in una posa, dopo finito il ritratto in possesso della signora Tilde Cavasola) Roma, giugno 1925 (Palazzo Sciarra, sede del "Giornale d'Italia")
- Augusta d'Atri (1925)
- Assenti
- Donazione Leonardi
La trascrizione del retro è stata possibile grazie al supporto di Marcello Bonazza.
Tra le opere più pregevoli di mano di Casetti ci sono sicuramente i ritratti, sia maschili sia femminili. Che siano dipinti su tavola, o disegni su carta, i busti ritratti dall’artista hanno una pulizia formale e una delicatezza ricercate, preziose, raffinate. La scelta dei colori, così la resa degli abiti degli effigiati, denota un livello esecutivo molto alto. Strabilianti sono i diversi autoritratti dell’artista, sia dipinti sia disegnati a penna, mentre tra gli altri è opportuno evidenziare quello di G. Castellani (AGIATI_0559). Stilisticamente più “sporco”, è invece il ritratto di Mimina d’Atri (AGIATI_0553), che mostra un inedito Casetti e il suo tentativo di giocare con una pennellata ampia e grossa. Dalla donazione Leonardi sono giunti una serie di disegni a matita su carta (AGIATI_0642-0655, 0664, 0669, 0683-0685) che mostrano l’iter realizzativo: l’artista passava sempre da uno schizzo su carta quadrettata, che poi usava per riportare le proporzioni sulla tavola delle dimensioni finali. Un’operazione che suggerisce una veloce elaborazione di persona, davanti all’effigiato, e una più lunga lavorazione in studio.
Vittorio Casetti
Tra le opere più pregevoli di mano di Casetti ci sono sicuramente i ritratti, sia maschili sia femminili. Che siano dipinti su tavola, o disegni su carta, i busti ritratti dall’artista hanno una pulizia formale e una delicatezza ricercate, preziose, raffinate. La scelta dei colori, così la resa degli abiti degli effigiati, denota un livello esecutivo molto alto. Strabilianti sono i diversi autoritratti dell’artista, sia dipinti sia disegnati a penna, mentre tra gli altri è opportuno evidenziare quello di G. Castellani (AGIATI_0559). Stilisticamente più “sporco”, è invece il ritratto di Mimina d’Atri (AGIATI_0553), che mostra un inedito Casetti e il suo tentativo di giocare con una pennellata ampia e grossa. Dalla donazione Leonardi sono giunti una serie di disegni a matita su carta (AGIATI_0642-0655, 0664, 0669, 0683-0685) che mostrano l’iter realizzativo: l’artista passava sempre da uno schizzo su carta quadrettata, che poi usava per riportare le proporzioni sulla tavola delle dimensioni finali. Un’operazione che suggerisce una veloce elaborazione di persona, davanti all’effigiato, e una più lunga lavorazione in studio.
Vittorio Casetti
L'artista nasce a Rovereto nel 1891. Figlio di un fabbro, rimase orfano del padre nel 1896. Non potendo badare a lui, la madre Virginia fu costretta a portare il figlio in collegio a Trento: qui Casetti frequentò le Scuole Reali, terminate le quali trovò lavoro presso una tipografia roveretana.
Allo scoppio della Guerra, l'artista fu spedito sul fronte orientale, in Galizia, dove pochi mesi dopo fu fatto prigioniero dai russi e internato a Petropawlosk: tornato in Italia, ripartì presto come ufficiale dell'esercito regio in una spedizione dedicata al recupero dei prigionieri italiani in estremo oriente.
Finito il periodo bellico, Casetti ottenne il diploma di disegno presso l'Accademia albertina di Torino e si stabilì a Roma, dove aprì uno studio personale nel 1930, in via Trieste n°62.
Dopo le vicende della Seconda Guerra Mondiale, l'artista tornò a Roma. Venne a mancare nel 1977 a Rovereto.
- Opera inedita
- Opera mai esposta in mostre