Nudo femminile (schizzo)
- Nr. inventario :
- AGIATI_0072
- Nr. inventario precedente :
- B2 (inventario della donazione)
- PIN :
- 1291
- Autore :
- Luciano Baldessari
- Cronologia :
- ante 1916
- Fondo :
- Donazione Alvise Comel
- Tecnica :
- Disegno a matita su carta
- Misure (base x altezza) :
- 21 x 34
- Misure con cornice (base x altezza) :
- Opera priva di cornice x
- Iscrizioni sul fronte coeve :
- Iscrizioni sul retro coeve :
- Iscrizioni sul fronte postume :
- Iscrizioni sul retro postume :
- Acquisizione :
- Notizie storico-critiche
- Bibliografia
- Mostre ed esposizioni pubbliche
- Assenti
- Assenti
- III [grafia di Alvise Comel]
- Assenti
- 1974, donazione Alvise Comel
L'opera mostra uno studio di un corpo femminile nudo, di cui viene tracciata solamente la forma del busto, parte delle spalle, la testa le gambe, portate al petto.
Luciano Baldessari (1896-1982) nacque a Rovereto e rimase orfano del padre all'età di 10 anni. Si iscrisse alla scuola reale elisabettina nell'anno accademico 1909-1910, quindi a 13 anni, e ci rimase fino al 4° corso, nel 1914-1915. Qui ebbe modo di studiare insieme a Luigi Comel.
Delle sue opere di formazione non è rimasto nulla, solo alcuni disegni e acquerelli che l'artista donò al maestro in occasione di un incontro avvenuto a Vienna durante la Prima Guerra Mondiale, nel 1916.
Nel 1923 si trasferì a Berlino, dove tenne nel 1925 una mostra di acquarelli nella galleria dell'editore Gurlitt e iniziò l'attività scenografica per il cinema e il teatro, che sarebbe restata sempre uno dei suoi prediletti campi d'espressione; nell'estate del 1925 soggiornò a Parigi. Rientrò in Italia nel 1926 e incominciò a intrattenere fecondi rapporti con l'industriale Carlo Frua, che sarebbe divenuto uno dei suoi più qualificati committenti ed amici, e con gli architetti fondatori del Movimento razionalista italiano, oltre che con il gruppo degli astrattisti comaschi.
Nel 1939, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, Baldessari si trasferì a New York; qui visse per nove anni, praticando, poiché non gli era riconosciuta la laurea italiana in architettura, pittura e scenografia.
Tornato a Milano, incominciò a progettare padiglioni per la Fiera campionaria (come il padiglione Breda del 1951) ed entrò nella giunta esecutiva della Triennale; le opere più significative degli anni successivi sono il grattacielo nello Hansaviertel di Berlino (1955-57); e ancora, la ristrutturazione, dopo il bombardamento, della sala delle cariatidi e delle colonne nel palazzo Reale di Milano (1971), in collaborazione con l'architetto Zita Mosca; si ricordano qui gli allestimenti di varie mostre, tra cui quella del Romanino (1965), di Vincent Van Gogh (1952), di Roberto Crippa (1971) e Lucio Fontana (1972), tutte nel palazzo Reale di Milano, le ultime in collaborazione con l'architetto Mosca.
Nel 1965 aveva sposato a Basilea l'attrice Schifra Gorstein, dalla quale avrebbe divorziato nel 1977. Nel 1982 sposò a Milano Zita Mosca, che con lui collaborava sin dal 1967. Morì nel 1982 per una broncopolmonite.
- B. Passamani, Alle origini del mestiere, Calliano, Manfrini, 1976.
- Opera mai esposta in mostre.