Copertina per "Arte greca in India" (progetto, seconda versione)

Nr. inventario :
AGIATI_0076
Nr. inventario precedente :
B6 (inventario della donazione)
PIN :
1295
Autore :
Luciano Baldessari
Cronologia :
1916
Fondo :
Donazione Alvise Comel
Tecnica :
Disegno a penna su cartoncino
Misure (base x altezza) :
18 x 9
Misure con cornice (base x altezza) :
20,5 x 30,5
Iscrizioni sul fronte coeve :
Iscrizioni sul retro coeve :
Assenti
Iscrizioni sul fronte postume :
Iscrizioni sul retro postume :
Assenti
Acquisizione :
1974, donazione Alvise Comel
Notizie storico-critiche
L'opera è incollata sullo stesso foglio di AGIATI_0075.

Luciano Baldessari (1896-1982) nacque a Rovereto e rimase orfano del padre all'età di 10 anni. Si iscrisse alla scuola reale elisabettina nell'anno accademico 1909-1910, quindi a 13 anni, e ci rimase fino al 4° corso, nel 1914-1915. Qui ebbe modo di studiare insieme a Luigi Comel.
Delle sue opere di formazione non è rimasto nulla, solo alcuni disegni e acquerelli che l'artista donò al maestro in occasione di un incontro avvenuto a Vienna durante la Prima Guerra Mondiale, nel 1916. 
Nel 1923 si trasferì a Berlino, dove tenne nel 1925 una mostra di acquarelli nella galleria dell'editore Gurlitt e iniziò l'attività scenografica per il cinema e il teatro, che sarebbe restata sempre uno dei suoi prediletti campi d'espressione; nell'estate del 1925 soggiornò a Parigi. Rientrò in Italia nel 1926 e incominciò a intrattenere fecondi rapporti con l'industriale Carlo Frua, che sarebbe divenuto uno dei suoi più qualificati committenti ed amici, e con gli architetti fondatori del Movimento razionalista italiano, oltre che con il gruppo degli astrattisti comaschi.
Nel 1939, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, Baldessari si trasferì a New York; qui visse per nove anni, praticando, poiché non gli era riconosciuta la laurea italiana in architettura, pittura e scenografia.
Tornato a Milano, incominciò a progettare padiglioni per la Fiera campionaria (come il padiglione Breda del 1951) ed entrò nella giunta esecutiva della Triennale; le opere più significative degli anni successivi sono il grattacielo nello Hansaviertel di Berlino (1955-57); e ancora, la ristrutturazione, dopo il bombardamento, della sala delle cariatidi e delle colonne nel palazzo Reale di Milano (1971), in collaborazione con l'architetto Zita Mosca; si ricordano qui gli allestimenti di varie mostre, tra cui quella del Romanino (1965), di Vincent Van Gogh (1952), di Roberto Crippa (1971) e Lucio Fontana (1972), tutte nel palazzo Reale di Milano, le ultime in collaborazione con l'architetto Mosca.
Nel 1965 aveva sposato a Basilea l'attrice Schifra Gorstein, dalla quale avrebbe divorziato nel 1977. Nel 1982 sposò a Milano Zita Mosca, che con lui collaborava sin dal 1967. Morì nel 1982 per una broncopolmonite.
Bibliografia
Opera inedita.
Mostre ed esposizioni pubbliche
Opera mai esposta in mostre.