Lascito di Tullio Fait
QuadernoLa raccolta consiste nella donazione che Tullio Fait, venuto a mancare nel 1976, lasciò all'Accademia per volontà testamentaria. Il fondo consiste in una preziosa - e unica nel suo genere per l'artista - raccolta di 130 stampe e disegni dell’artista Roberto "Iras" Baldessari, nonché la più ampia raccolta conosciuta di stampe del periodo futurista (1916-1924).
Roberto Marcello "Iras" Baldessari
Roberto Marcello "Iras" Baldessari
Nato nel 1894 ad Innsbruck da genitori roveretani, il piccolo Roberto arrivò in terra lagarina nel 1904. Crebbe tra i tavoli del Caffè Accademia, acquisito dal padre, dove poté incontrare Luigi Comel, che gli insegnò i primi rudimenti di disegno e pittura.
Nel 1908, pieno di speranze, si trasferì così a Venezia per frequentare l'Accademia di Belle Arti: qui ebbe modo di entrare a diretto con grandi maestri, come Guglielmo Ciardi e Emanuele Brugnoli, e prolifici amici e coetanei, come Tullio Garbari e Arturo Martini.
Allo scoppio della Guerra, Roberto riparò a Firenze con la famiglia: l'incontro con il gruppo futurista e la conoscenza diretta di Marinetti cambiarono per sempre la sua vita. Da lì, almeno fino al 1924, seguì le mostre e gli eventi artistici del gruppo futurista fiorentino, da cui si distaccò nel momento in cui partì per numerosi viaggi in Spagna (Valencia, ma anche Madrid, 1923-1925), Roma (1925-1927), in Germania (Amburgo e Brema soprattutto, 1927-1933), nel 1939 fu a Napoli, poi in Romagna e anche a Tirrenia.
Nel 1940 tornò a Rovereto, in pianta stabile, e ripartì un’ultima volta per Roma nel 1965, ove concluse la sua parabola biografica.